Uomini e Donne di buona volontà,
che credete nel potere della preghiera e nella sua universalità e che sognate
in un mondo piú pacifico e piú giusto,
A voi che cercate la pace in
questo mese di ottobre 2018
Intenzione di preghiera : la nonviolenza come stile di
una politica di pace
Il 10 ottobre 2015 fratello Ireneo rendeva il suo ultimo soffio a Dio. Da
tre anni un piccolo gruppo continua l´iniziativa che lui aveva preso di redigere ogni mese una
lettera proponendo un´intenzione di preghiera per la pace. I temi non mancano...perchè la pace è fragile
nel nostro mondo attuale.
Ogni 2 Ottobre è “giornata internazionale della nonviolenza” perchè è il
compleanno di Mahatama Gandhi, pioniere ella filosofia della nonviolenza.
E´questo il tema che proponiamo di riprendere essendo di grande attualità. Nel
suo messaggio per il 1° gennaio 2017, all´occasione del 50° anniversario della
giornata mondiale della pace, Papa Francesco chiese “a Dio di aiutarci ad
attingere la non violenza nelle profondità dei nostri sentimenti e dei nostri
valori personali”. E aggiunse : “Impegnamoci, con la preghiera e l´azione, a
diventare persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle loro parole e dai
loro gesti, la violenza e a costruire comunità nonviolente che si prendono cura
del mondo, la casa comune. Nulla è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella
preghiera. Tutti possiamo essere artefici di pace.
La diffusione di questa cultura della nonviolenza deve cominciare nelle
famiglie “tra i muri di casa per poi diffondersi nell´intera famiglia umana”.
Da anni la nonviolenza come stile di vita e di relazioni fra persone è una
costante preoccupazione della Santa Sede, costantemente affermata dalla voce
del Papa ed anche dai frequenti discorsi del suo rappresentante presso le
Nazioni Unite che “la violenza è una profanazione del nomedi Dio, il nome di
Dio non puó mai giustificare la violenza, solo la pace è santa”. Nell´aprile
del 2016, in un congresso tenutosi a Roma sul tema “Nonviolenza e pace giusta”,
Francesco dichiaró : “Nel nostro mondo complesso e violento, è una impresa
davvero formidabile lavorare per la pace vivendo la pratica della nonviolenza”.
Piú recentemente, il 27 settembre 2018, Mons. Gallagher segretario per le
relazioni con gli Stati, ha ribadito nella 73° sessione dell´Assemblea Generale
delle Nazioni Unite che “la pace non sarà mai raggiunta con la violenza” ed ha
lanciato un appello a tutte le buone volontà per “un dialogo onesto, basato
sulla buona fede e aperto al perdono e alla riconciliazione perchè è l´unico
modo per raggiungere la necessaria stabilità a livello sociale, economico e
politico.
Facciamo nostra la preghiera di San Francesco d´Assisi
Signore, fa di me uno strumento della tua pace.
Dov´è odio, fa ch´io porti l´Amore. Dov´è offesa, ch´io porti il Perdono. Dov´è
discordia, ch´io porti l´Unione. Dov´è errore, ch´io porti la Verità. Dov´ è il
dubbio, ch´io porti la Fede. Dov´è la disperazione, ch´io porti la Speranza.
Dove sono le tenebre, ch´io porti la Luce. Dov´è trsitezza, ch´io porti la
Gioia.
A voi tutti che cercate la pace in questo mese di dicembre 2017
Intenzione di preghiera: il ruolo delle donne nel mantenimento della pace
Nell´ultima
assemblea generale delle Nazioni Unite, Monsignor Auza, rappresentante
permanente della Santa Sede, ha fatto diverse dichiarazioni sui mezzi da
attuare perchè avvenga la pace. In particolare ha sottolineato
« l´importanza della piena partecipazione delle donne come agenti attivi
della pace e la sicurezza » e ha riconociuto « il lodevole contributo
delle donne alle missioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in
varie parti del mondo». In questo mese in cui la figura della Vergine
Maria è piú presente fino a Natale, è
bello riconoscere il ruolo che le donne possono svolgere nella prevenzione
della guerra attraverso la mediazione e la diplomazia preventiva, ma anche in
situazioni di dopo-guerra partecipando pienamente al lavoro di riconciliazione
, di riabilitazione e ricostruzione della società per prevenire le ricadute.
Il
rappresentante della Santa Sede ha spronato la comunità internazionale a
trovare nuove vie per mettere in pratica le varie risoluzioni del Consiglio di
Sicurezza che visano a coinvolgere le
donne nelle mediazioni per le operazioni di sicurezza.Come l´ha ricordato con
insistenza Papa Francesco nel corso dell´udienza generale del 25 gennaio 2017,
« è spesso una donna piena di fede e coraggio che dà forza al suo popolo e
lo conduce sulle vie della speranza. Tante donne testimoniano della resilienza
dello spirito umano di fronte all´esclusione sistemica, e questo è
particolarmente vero in tempi di violenza e conflitto, quando la resistenza e
la misericordia sono piú che mai
necessarie ».
Uno studio
canadese ha rilevato quanto segue :
·
Quando la percentuale di donne in Parlmento aumenta del
5%, uno Stato ha cinque volte meno probabilità di ricorrere alla violenza di
fronte a una crisi internazionale.
·
un accordo di pace ha
35 volte piú probabilità di
durare almeno 15 anni se delle donne
partecipano alla sua elaborazione. Allo stesso modo, quando il 35 % dei
parlamentari sono donne, il rischio di ripresa del conflitto è vicino allo zero
Oggi come
ieri, l´annuncio del Regno di Dio è affidato a tutti ma le donne ne hanno un
ruolo privilegiato. I Vangeli ce le mostrano presenti e attive intorno a Gesú
e numerose sono quelle che sostengono Gesú e i dodici
apostoli con le loro risorse.
Preghiamo Maria , Madre di Gesú, il Principe della Pace,
affinchè attraverso la sua intercessione, il Signore faccia riconoscere
l´importanza del ruolo delle donne in tutti i processi di pace che si attuano
nel mondo. Preghiamo anche perchè il loro impegno per la pace non le trasformi in bersagli di violenza... Pace
agli uomini da Dio amati….
A voi tutti che cercate la pace in questo mese di Maggio 2017
Intenzione di preghiera :
denunciare l´ipocrisia del commercio delle armi
L´ultimo trattato internazionale sul
commercio delle armi è entrato in vigore nel dicembre 2014. Questo prevede che le transazioni di vendite di
armamento siano meglio controllate per evitare dirottamenti. Stipula inoltre
che i paesi fornitori devono vigilare per garantire che l´impiego delle armi
vendute non è contrario ai diritti umani. Essendone le principali vittime, i
paesi del Sud sono molto esigenti in ciò che riguarda una piú rigorosa
supervisione del commercio di armi.
Quali sforzi consentono le potenze occidentali che, per alcune, è il caso
della Francia, si sono vantate di aver attuato con forza per l´adozione del
trattato ? In un rapporto reso pubblico
nel dicembre 2015, eminenti giuristi incaricati da Amnesty Internacional hanno evidenziato che i governi britannici e
francesi violavano gli articoli del trattato vendendo delle armi all´Arabia Saudita,
alcune armi essendo suscettibili di essere
in seguito utilizzate nel Yemen dove la guerra saudita continua a fare
devastazioni umanitarie.
La Cina e altri Stati non firmatari del trattato esigono flessibilità
rimproverando agli occidentali di erigersi in maestri di morale dopo essesi
arricchiti nel commercio delle armi.
La messa in gioco di tale rogolazione è notevole poichè le armi dirottate
finiscono regolarmente nelle mani di bande armate e di organizzazioni
terroriste. In un recente rapporto del giugno 2016 Amnesty Internacional ha stabilito che lo Stato Islamico ha
costituito l´essenziale del suo arsenale approffittando della “proliferazione
incontrollata di armi in Iraq e dei controlli poco rigorosi delle trasferenze
di armi con destinazione in Siria e in Iraq”. Daech possiede una parte notevole
del suo armamento proveniente da vari paesi occidentali.
Tutti gli Stati diovrebbero porocedere a una valutazione molto piú
approfondita dei rischi costituzionali quando progettano di esportare delle armi
per evitare che cadano in mani sbagliate, soprattutto nel regolamento delle
attività di intermediazione poiuchè l´85 % delle deviazioni iniziano con un
contratto di mediazione. Gli interessi commerciali e sociali in materia
d´impiego degli Stati che producono delle armi giocano un ruolo importante
nella vendita , dal che (donde) le reticenze a mettere in atto le misure di una
regolamentazione efficace.
Preghiamo :
Signore, ti preghiamo, invia il tuo Spirito Santo sui governanti dei paesi che
vendono delle armi perchè siano vigilant affinché non siano derottate e che gli
innocenti non siano le vittime di questo mortifero commercio. Ameni
A voi tutti che cercate la Pace in questo mese di Aprile 2017
Intenzione di preghiera : i
Media, attori di pace o vettori di guerra ?
Il potere dei media è sicuramente diventato un “quarto potere”
in questi ultimi anni. Questo “potere” non esculde di sollevare molte
interrogazioni di cui si sono fatti recentemente l´eco vari interventisti.
Recentemente la Chiesa in Francia non e stata risparmiata da una emissione di televisione a proposito della pedofilia : Dov´è la verità
?
Il giorno di Pasqua, la terra intera ascolterà di nuovo la sola buona
notizia da annunciare al mondo : Cristo
è risorto, è veramente risorto ! Se questa buona notizia potesse essere
annunciata in tornelli dai media, senza
nessun limite ne restrizione da un estremità all´altra del mondo, in tutte le
lingue e tutte le culture !
Ogni cittadino ha il diritto di essere informato e il dovere morale di
informarsi. Il fine dell´informazione è di riportare i fatti mediante la
descrizione, e dare senso all´avvenimento spiegandolo prevenendo delle
possibili conseguenze immediate o future. Il modo di presentare puó condurre
alla pace o alimentare la confusione. Una delle consequenze della mal informazione è sicuramente il
disorientamento delle coscienze e dei comportamenti.
Possiamo parlare di neutralità dei media ? In tempi di guerra o
semplicemente di conflitto di qualsiasi natura, l´informazione si rivela come
una potente arma sia per la pace o la guerra. Sono molti gli esempi recenti in
cui l´annuncio, per esempio, di un massacro puó immediatamente servire come pretesto alla vendetta ed ai sui
effertti devastanti.
L´informazione perde il suo senso e risulta manipolata quando i politici per convincere il loro
elettorato e i media per ghestire la loro udienza, sono stati condotti
progressivamente e insidiosamente a marginalizzare o ignorare i vettori di
circolazione dell´informazione. Qui i giornalisti sono degli effettivi
mediatori e dispongono quasi automaticamente di un vero potere affinchè il
conflitto sia aggravato o al contrario risolto.
Pertanto non si tratta
di portare solo uno sguardo negativo.
Sono numerosi i media che chercano attraverso
vari strumenti, tali la musica, il teatro, le vignette e i magazins, a
influere sul comportamento e le percezioni invitando a priviligiare le
risoluzioni pacifiche dei conflitti. La ricerca della pace s´inscive su lungo
termine , si nutre di pazienza e talora
di discrezionbe al contrario, le reti sociali obbediscono all´immediatezza e
allo scoop con tutte le semplificazioni abusive che ne derivano. La necessario
selezione delle informazioni ci fa accedere a solo una parte della realtà,
privando coloro che la ricevono degli elementi necessari a formare il loro
giudizio e la loro coscienza prima di agire. La posta in gioco è grave.
A voi che cercate la Pace in
questo mese di febbraio
2017
Intenzione di preghiera : No ai muri della vergogna
Muro della vergogna è un´espressione usata per la prima volta dai media e
politici occidentali per designare il muro di Berlino che divideva la città
durante la Guerra fredda.
L´espressione è stata poi utilizzata in altri contesti per riferirsi a
qualsiasi muro o barriera di separazione per far vergognare i suoi iniziatori o
una comunità piú ampia che sostiene la separazione o rimane passiva davanti
alla situazione. Sono spesso le circostanze della costruzione o gli obiettivi
ricercati che giustificherebbero , per quelle stesse persone, l´idea di un
disonore provocato da tale costruzione.
In senso figurato, l´espressione potrebbe anche essere utilizzata per indicare una segregazione sociale, come
l´apartheid in Sud Africa.
Ci sono attualmente circa 21 000 chilometri di muri della vergogna in tutto
il mondo tra i quali i piú noti sono : Israele-Palestina, Algeria-Marocco,
anti-migranti in Ungheria, la linea verde a Cipro, la zona militarizzata che
separa la Corea Nord e Corea Sud,la frontiera tra Melilla e Ceuta in Spagna, quella tra
India e Bangladesh, ecc. La costruzione di un vero e proprio muro tra il
Messico e gli Stati Uniti sono all´ordine del giorno dopo l´arrivo alla Casa
Bianca del nuovo Presidente americano.
Non ci sono mai stati tanti muri in tutto il mondo !
Ne è stata identificata una decina nel 1989 dopo la caduta del muro di
Berlino, oggi superano la cinquantina. I conflitti politici non risolti, le
guerre, le ritirate etniche, l´ascesa del jihadismo conducono sul nostro pianeta a tali soluzioni. La mondializzazione non è riuscita a sfociare in un mondo senza confini.
Sul continente europeo stesso , San Giovanni Paolo ll consegnava questa
riflessione : “Non possiamo dire che dopo la caduta del muro, il visibile si è ancora piú rivelato, altro muro invisibile che
continua a dividere il nostro continente, un muro invisibile che attraversa i
cuori umani ? E´costruito di paura e di agressione di mancanza di comprensione
pergli uomini di un´altra origine (...) un muro fatto di egoismo politico e
economico e di indebolita sensibilità per
il valore della vita umana e la dignità di ogni uomo (...) l´ombra di
questo muro si proietta su tutta l´Europa (...) la misura di una civiltà, ,
misura universale, senza tempo, abbracciando
tutte le culture e il suo atteggiamento con la vita.” I muri di
separazione, che certi protagonisti hanno il coraggio di chiamare “muri della
pace”, ma che sono obiettivamente “muri della vergogna”, sono i tristi vestigi
di alcuni riflessi primitivi. Questi muri rubano vite, confiscano famiglie,
violano terre, imprigionano, torturano e condannano popoli. Non è forse giunto
il momento di aprire finalmente i dibattiti su questa triste realtà eretta in nome di alcune teorie che
promuovono la riconciliazione mediante la separazione dimenticando che la pace
si puó fare solo insieme ?
Preghiamo :
Signore, sappiamo che la
costruzione di un muro è un atto ingiusto egoista e commesso contro chi è
indigente da parte di colui che vive
nell´abbondanza e rifiuta la condivisione. Se i tuoi Santi Apostoli si fossero
confrontati con dei muri non avrebbero potuto diffondere la
tua parola. Per Gesú che venne tra noi per distruggere tutti i muri di
separazione tra i popoli noi ti preghiamo aiutaci a lavorare per stabilire il tuo regno di
amore sulla nostra terra.
A voi tutti che cercate la pace in questo mese di ottobre
2016
Intenzione :
la sicurezza umana, fattore di pace
Si intende per
sicurezza umana un complesso di minacce correlate tra loro contro la sicurezza, sia degli individui come
pure delle comunità. Le disuguaglianze tra comunità culturali ben definite,
quelle delle comunità etniche religiose,
razziali, fondate sulle caste, sono una reale preoccupazione per noi cristiani.
Sono molti i rischi di vedere nascere
una guerra o di veder fallire uno Stato
affrontato a una discriminazione etnica, religiosa o di casta.
E´capitale identificare
ció che porta le comunità a ricorrere alla violenza piuttosto che al protesto
pacifico. Tra i motivi, la paura è il fattore piú importante. La paura viene
dalle disuguaglianze sociali e dalla lotta per il potere politico o per il
dominio delle risorse naturali e dei territori, paura del futuro, paura di non
poter proteggere la propria famiglia, i propri beni, la propria salute, la
propria vita, paura di non non essere in grado di crescere, paura di avere un
accesso limitato alle risorse di base : acqua, alimentazione, alloggio, cure,
educazione.
Dal momento in cui le persone non hanno nulla da perdere, l´uso della
violenza diventa “la” soluzione. L´offerta decrescente delle risorse ambientali
fisicamente controllabili come l´acqua potabile e i terreni agricoli può
causare conflitti tra Stati dovuti alla scarsità, conflitti che degenerano in
guerre per queste risorse. Quando dei territori sono ambiti per le loro
risorse, elemento vitale per la loro esistenza, le popolazioni indigene vengono
espropriate, sfollate, e esiste il rischio che póssano scomparire. Questi
movimenti di popolazione creano conflitti di gruppi e scontri etnici. I
disordini civili e le rivolte sono spesso il risultato di gravi scarsità
ambientali perchè aumentano la povertà economica. Si prevede che il degrado e
l´inaridimento delle terre agricole, delle foreste e dei mari contribuiranno
piú ai disordini sociali nei futiri decenni che i cambiamenti climatici. La sicurezza
umana è la chiave per lo sviluppo umano, ma anche l´unica che puo´garantire una pace duratura tra i
popoli e all´interno delle popolazioni.
Preghiamo : Signore, tu hai
creato il mondo come un grande giardino e ci hai dato una terra da rispettare e
dei fratelli da amare. Non
permettere che la brama dei beni
materiali provochi il degrado e l´inaridimento delle risorse da condividere.
|Noi ti preghiamo perchè ci sia una giusta condivisione delle ricchezze e che
ogni essere umano possa vivere in un clima di pace, di fraternità, e di
sicurezza. Per Gesú nostro Signore. Amen
.
A voi tutti che cercate la pace in questo mese
di Aprile 2016
Le
persecuzioni antireligiose
nel
mondo d´oggi
Molti
paesi ignorano la Dichiarazione Universale dei Diritti dell´Uomo del
1948. « Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero di
coscienza e di religione... » Non si puó neppure dimenticare
che la « Dichiarazione sulla Libertà religiosa » del
Concilio Vaticano II votata il 7 dicembre del 1965 è uno dei testi
piú innovatori su questo soggetto. Nel suo nº 2, la dichiarazione
afferma : “Il Concilio Vaticano dichiara che la
persona umana ha diritto alla libertà religiosa.
(…) Il diritto alla libertà religiosa si fonda sulla stessa
dignità della persona umana quale l´hanno fatta conoscere la parola
di Dio revelata e la stessa ragione”.
Si
distinguono le persecuzioni di tipo politico-ideologico e quelle di
tipo-religioso.. L'intolleranza religiosa fa ogni anno decine di
migliaia di vittime, tutte le confessioni riunite, attraverso il
mondo, e queste sono in crescita dal 2010.Le persecuzioni religiose
hanno causato tra il 2013 e il 2015 i piú importanti movimenti di
popolazioni. Le principali vittime di questi movimenti sono i
cristiani, la cui religione è vista come la religione
dell´Occidente. Inoltre, la Chiesa incomoda con la sua antropologia
fondata sulla dignità inalienabile di ogni persona che differe
radicalmente da altre culture come in India la cui cultura è basata
sulle caste.
Secondo
l'AED (Aiuto alla Chiesa che soffre) l'Asia è il continente piú
colpito dalle persecuzioni religiose. La Cina conduce la guerra
contro il buddismo tibetano, i separatisti musulmani e le chiese
clandestine protestanti e cattoliche. In Iran la religione ufficiale
è l´islam sciita : i cristiani, gli ebrei gli zoroastriani e i
musulmani sunniti beneficiano di un certo riconoscimento ma sono
strettamente monitorati ; per quanto riguarda i bahaï
(dissidenti sciiti) sono violentemente perseguitati. In India i
musulmani e i cristiani sono perseguitati perchè percepiti come una
minaccia all´identità del paese. Nel Vietnam le religioni non
registrate sono perseguitate.
In
molti paesi dell´Africa che vietano qualsiasi religione ufficiale in
nome della libertà di credenza, gli affrontamenti confessionali si
moltiplicano. In alcune regioni dell´America del Sud, sono i
cartelli della droga o della guerriglia che combattono il
cristianesimo considerato in contrasto con la loro ideologia. Cosí
migliaia di cristiani sono sfollati. In
Occidente, le discriminazioni dipendono piú da un clima di sospetto
generalizzato dopo gli attentati dell´11 di settembre 2001e che gli
ultimi attentati non fanno che ampliare. Tutto questo clima di
violenza appella piú che mai al nostro impegno nella preghiera.
Preghiamo:
Signore Gesú, tu ci dai dei fratelli e delle sorelle con cui
condividere la nostra fede e celebrare come chiesa, pur rispettando
quelli che non la condividono.
Aiutaci
a costruire la pace tra gli Stati ed i popoli affinchè nessuno
possa essere perseguitato a causa delle sue convizioni religiose.
A voi tutti che cercate la pace
Gennaio 2016: Pregare per la pace con i nostri fratelli ebrei
Non c´è dubbio : Giuseppe il giusto, Maria la piena di grazia e Gesú nato a Betlemme di Giudea, sono ebrei. Essi appartengono al popolo d´ Israele , popolo eletto a cui fu affidata la Promessa in una Alleanza sigillata con Abramo e costantemente invocata nella storia di Israele. I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili affirma San Paolo nella Lettera ai Romani (Rom 11,29).
I venti secoli di cristianismo dall´”avvenimento Gesú” furono segnati da molte incomprensioni, d´ignoranza e anche di disprezzo nel rapporto della Chiesa cattolica con il giudaismo. In occasione del 50º anniversario della dichiarazione conciliare Nostra Aetate, la pontificia commissione per i rapporti religiosi con il giudaismo , ha pubblicato lo scorso 10 dicembre un documento di primaria importanza, sottolineando in particolare la lotta contro l´antisemistismo fattore di violenza. Invocando le radici ebraiche del cristianismo, il documento ricorda che :”le due tradizioni di fede sono chiamate ad esercitare insieme un´incessante vigilanza, pur prestando attenzione alle questioni sociali. In nome dei forti legami di amicizia tra ebrei e cattolici , la Chiesa cattolica si sente in dovere di fare con i suoi amici ebrei tutto quanto in suo potere per contrastare le tendenze antisemitiche.”
Dal punto di vista teologico, il documento riconosce “una sola storia dell´alleanza di Dio con gli uomini ; quindi Israele è il popolo eletto e amato da Dio, il popolo dell´alleanza mai abrogata ne revocata.” “La fede degli ebrei attestata nella Bibbia non è per i cristiani un´altra religione ma il fondamento della loro propria fede.” La consequenza di queste affirmazioni era già stata sottolineata da Giovanni Paolo II nel 1980 : “La prima dimensione del dialogo (tra ebrei e cattolici), cioè l´incontro tra il popolo di Dio dell´Antico Testamento, mai revocato da Dio, e quello del Nuovo Tesramento, è nello stesso tempo un dialogo interno alla nostra Chiesa, per cosí dire tra la prima e la seconda parte della Bibbia”. Il rabbino David Rosen ha qualificato le posizioni espresse in questo nuovo documento di “cambiamento revoluzionario nell´approccio cattolico nei confronti degli ebrei e del giudaismo.” La sua attuazione molto concreta è che “i cristiani possono imparare molto dalla esegesi ebraica praticata da 2000 anni”
Dal punto di vista etico, il documento mostra “l´impegno per la giustizia e la pace nel mondo, la preservazione della creazione e la riconciliazione ; la pace in Terra Santa –che è carente e per laquale preghiamo costantemente- svolge un ruolo di primo piano nel dialogo tra ebrei e cristiani.” Anche in questo caso, il testo del 2015 ricorda le parole di Giovanni Paolo II, nel 1980 a Mayance : “ebrei e cristiani, gli uni e gli altri figli di Abramo, sono chiamati ad essere una benedizione per il mondo, nella misura in cui si impegnano insieme per la pace e la giustizia di tutti gli uomini, e dove lo fanno in pienezza e in profondità, come Dio stesso l´ha pensato per noi, e con la disponibilità al sacrificio che questo nobile progetto puo´esigere.”
Preghiera di San Paolo quando fa memoria del suo popolo (Rom 11,33-36)
O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio ! Quanto sono impensabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie ! Chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore ? Poichè da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli ! A M E N
Per farvi i nostri migliori auguri per il nuovo anno, il gruppo della redazione riprende quelli di Papa Francesco nel suo messaggio per il 1° gennaio 2016, giornata mondiale di preghiera per la pace :
Affido queste riflessioni, come pure i miei migliori auguri per l´anno nuovo, all´intercessione di Maria Santissima, Madre attenta alle necessità dell´umanità, affinchè ottenga dal suo Figlio Gesú, Principe della Pace, di esaudire le nostre suppliche e di benedire il nostro impegno quotidiano per un mondo fraterno e solidale.
Pape François
DICEMBRE 2015 : PREGARE PER LA TERRA
Dopo gli eventi che hanno colpito la Francia il mese scorso l’ interpellanza risuona con piu’ forza :come fare avvenire la pace tra i popoli ! Poco prima di Tutti i Santi, si é riunita a Castel Gandolfo, l’ Assemblea di Religions for Peace a cui parteciparano ebrei, cristiani e musulmani.Loro soggetto di riflessione «accogliersi gli uni gli altri : dalla paura alla fiducia ».In un messaggio di benvenuto, il Cardinale Tauran ricordava che « la vera missione della religione é la pace perché la religione e la pace vanno di pari passo ».Si, come possiamo trasformare la paura in fiducia, la discriminazione in rispetto , l'inimicizia in amicizia, una cultura dello scarto in una cultura benevolente ed il confronto in dialogo ? Ecco le interrogazioni che dobbiamo portare nella nostra preghiera.
L'evento COP21 « 21esima conferenza dei firmatari della Convention Climat dell’ONU » é di vitale importanza per il nostro futuro comune. Tra le quattro sfide delineate da Giustizia e Pace : sfida pratica, sfida responsabile, sfida solidaria, prestiamo attenzione alla quarta sfida che é spirituale e ci impegna nella preghiera. « La quarta sfida é dell’ordine spirituale e morale poiché la crisi climatica dipende da tale provocazione. Non eritiamo la terra dai nostri avi ma la riceviamo in prestito dai nostri figli dice un proverbio africano citato nel 1939 da Antoine de Saint Exupery in Terre des Hommes. La voce delle autoritá religiose é considerata in questo senso come alleata importante nella prospettiva di una riuscita del vertice climatico. Non é anodino in Francia, paese di rivendicata laicitá , di preparare un evento internazionale con il contributo delle voci delle religioni e delle spiritualitá. In quanto queste voci portano il senso di un bene comune per l’ umanitá. » (La Lettre de Justice et Paix, n° 206, octobre 2015 / http://www.justice-paix.cef.fr)
Il Il successo o il fallimento di COP21 avrá un impatto diretto sull’ avvento o il regresso della pace tra i popoli, pensiamo particolarmente allo squilibrio demografico causato dalle migrazioni climatiche. E’ significativo, in questo senso, che sia stato lanciato a Roma lo scorso 26 ottobre, un appello firmato dai Cardinali, dai Patriarchi, dai Vescovi del mondo intero rappresentando i cinque continenti.In continuitá dell’ Enciclica Laudato Si' questi pastori reaffirmano che il clima é un bene comune di tutta l’umanitá, che l’ ambiente é un bene pubblico sotto la responsabilitá di tutti. I poveri, prime vittime del cambiamento climatico, devono essere associati allo sviluppo sostenibile. L’appello di Roma si declina in dieci richiami specifici che potete trovare seguendo ilink: HYPERLINK "http://zenit.org/fr/articles/cop"http://zenit.org/fr/articles/cop21-appel-inedit Paolo VI dichiarava nel 1967 : « lo sviluppo é il nuovo nome della pace. »
Preghiamo affinché cresca la nostra coscienza ecologica, essa condurrá alla pace.
Preghiera per la terra che conclude l’appello di Roma :
Dio di amore, insegnaci a prendere cura della nostra casa comune.
Ispira i nostri capi di governo nel momento della loro riunione affinché :
ascoltino il grido della terra e il grido dei poveri
siano uniti di cuore e di spirito rispondendo coraggiosamente
cercando il bene comune e la protezione di questo giardino che Tu hai creato per noi, per i nostri fratelli e sorelle e per le generazioni future. A M E N
SETTEMBRE 2015 : PARTENARIATI PER LA PACE, LA DIGNITÁ PER TUTTI
Pace a tutti coloro che cercano la pace:
Dal 1981, l´ONU ha proposto la celebrazione annuale di una giornata internazionale della pace. Nel 2001, l´Assemblea generale di tale istituzione, ha stabilito il 21 settembre come data di questa giornata annuale di non violenza e di cessate il fuoco. Vi invito a sostenere questa inziativa con la nostra preghiera, in modo che la Giornata Mondiale della Pace 2015 sia commemorata con dignità da tutti i popoli e nazioni ¡
Si celebra quest´anno il settantesimo aniversario dell´Organizzazione delle Nazioni Unite, mediante l´adozione di un nuovo programma mondiale di sviluppo sostenibile e di un´ azione comune par affrontare i cambiamenti climatici. Per questo motivo, il tema scelto per quest´anno è : “Partenariati per la pace - Dignità per tutti”. Vogliamo mostrare, cosí, l´importanza di un lavoro comune per la pace, assunto da tutti i settori della società : i governi, la società civile, il settore privato, i gruppi religiosi e di altre organizzazioni non governative. Senza questa cooperazione reciproca, la pace resterebbe un ideale irraggiungibile ¡ Non riusciremo a deporre le armi ed avanzare, senza questa collaborazione ¡ Ció richiederà innanzittutto il rinnovamento della nostra comprensione di pace, del tutto individualistica e soggettiva. Nell´antica Grecia , la dea della pace era anche il guardiano ed il protettore delle città greche. Ma nel corso dei secoli si è persa la dimensione política della pace. La filosofía stoica della pace ha prevalso nella nostra cultura imponendo una comprensione della pace notevolmente ridotta alla tranquillità e alla serenità dell´anima. Alcune espressioni del nostro vocabolario quotidiano, per esempio, la frase “lasciatemi in pace”, mostrano chiaramente la comprensione individualistica e solipsistica della pace. Dobbiamo recuperare il senso intersoggettivo originario del concetto di pace : etimológicamente la parola latina “pax” deriva da “pangere”, che significa stabilire un patto e arrivare ad un accordo. La pace cessa di essere un attributo -“Io ho la pace” o “Io sono in pace” per descrivere una relazione tra persone. La pace non è una costruzione isolata ma l´opera di un collettivo e di una comunità : essa non è la sola responsabilità dei governi o dell´ONU, ma il lavoro e l´”opera delle nostre mani”!
Affinchè questa proposta delle Nazioni Unite sia favorevolmente accolta da tutti i paesi e da tutti i popoli, che le ostilità cessino, e che siano attuate misure educative e di sensibilizzazione del pubblico ai problemi connessi alla pace , preghiamo il Signore con le stesse parole della Costituzione dell´UNESCO.
Signore, Dio della Pace, tu ci hai inspirato a capire che “Poichè le guerre cominciano nelle menti degli uomini, è nelle loro menti che le difese della pace devono essere costruite”. Tu ci hai fatto capire che solo la pace “fondata sulla solidarietà intellettuale e morale dell´umanità sarà capace di assicurare “ l´unanime, duraturo sostegno dei popoli del mondo.Facci la grazia di celebrare questa Giornata Internazionale della Pace 2015, con intensità e profondità in modo che i popoli del mondo riaffermino la loro volontà di vivere in armonia all´interno della famiglia umana. Facci scoprire la grazia e la responsabilità di vivere come “parteners della pace” per consentire l´avvento di un mondo che garantisca la prosperità e la dignità di tutti. Cosí, l´opera delle tue mani, rinnovata dal tuo Spirito, celebrerà la lode del tuo nome ! AMEN !
Con tutta la mia amicizia
Fr. Irénée Rezende Guimarães
Monaco benedettino dell´Abbaye Notre-Dame , Tournay, France
Tournay, le 20 août 2015.
GENNAIO 2015 : IL NOSTRO DENARO FINANZIA LA
GUERRA O LA PACE ?
GUERRA O LA PACE ?
A voi tutti che cercate la pace
PACE !
Vi invito, all´inizio di questo nuovo anno , a riflettere e a pregare sulla dimensione economica della pace, ponendoci una domanda molto seria : il nostro denaro finazia la guerra o sostiene la pace ?
Le spese militari nel 2013 sono state stimate dallo SIPRI (Stockholom International Peace Research Institute), approssimativamente 1747 milliardi di dollari ; che rappresenta il 2,4% delo PIL, pari a 248 dollari per ogni abitante del pianeta. Lo stesso istituto ha additato le dieci piú importanti compagnie di produzione nel 2012 : Lockeed Martin (US$ 36 millioni), Boeing (US$ 27,61 millioni), BAE Systems UK (US$ 26,85 millioni), Raytheon (US$ 22,50 millioni), General Dynamics (US$ 20,94 millioni), Northrop Grummor (US$ 19,4 millioni),EADS Trans-Europe (US$ 15,4 millioni), United Technologies (US$ 13,46 millioni), Finmeccanica-Italy (US$ 12,53 millioni), L3 communications (US$ 10,84 millioni). Di fronte a questa realtà, la domanda che non possiamo eludere, è da chi queste compagnie sono appoggiate. Chi sono gli investitori ?
C´è un consenso che comincia ad imporsi nelle banque e nei fondi d´investimento del mondo intero, di escludere totalmente dalle loro operazioni finanziarie le imprese che hanno rapporti con le industrie delle armi. Troviamo questo impegno etico nella banca neerlandese ASN Bank, nella banca italiana Banca Etica o la compagnia di assicurazione elvetica Folksam, che si proibisce ogni investimento e finanziamento in società implicate nella fabbrica, la distribuzione, o il commercio di armi.
Anche se si tratta di un piccolo numero d´istituzioni, questo desinvestimento puó avere un impatto significativo sull´orientazione strategica di una società. Le firme che continuano ad investire nell´armamento, cominciano a prendere coscienza che saranno considerate loro stesse come illegittime, o come un brutto oggetto d´investimento. ("http://www.bastamag.net/L-industrie-des" http://www.bastamag.net/L-industrie-des armes-nucléaires : "http://www.paxforpeace.nl/home" http://www.paxforpeace.nl/home).
Il medesimo orientamento si riscontra nello sviluppe dell´equo commercio : la gente vuole essere sicura che le merci che compra non siano il guadagno dello sfruttamento della miseria umana e che il denaro possa contribuire allo sviluppo umano piuttosto che all´arrichimento di quelli che possiedono già troppo.
Affinchè possa crescere nella coscienza dell´umanità questa dimensione etica dell´economia, preghiamo il Signore :
Signore, Dio di Pace, i tuoi Profeti hanno annunciato che un giorno le spade saranno trasformate in vomeri e le lance in spade (Is 2,4), noi ti supplichiamo di non ritardare il compimento di queste parole. Che il senso dell´etica guidi le persone nell´utilizzazione del loro denaro e che le industrie della guerra non trovino piú appoggio finanziario. Così la terra intera, l´opera delle tue mani, vivrà nella pace che tu ci auguri. AMEN
Buon Anno !
Fratello Iréné Rezende Guimarães
Monaco Benedettino dell´Abbaye de Tournay -France
DICEMBRE 2014 : NON PIU SCHIAVI MA FRATELLI
A voi tutti che cercate la pace :
“Non più schiavi, ma fratelli”. E il tema scelto da Papa Francesco per la 48ma giornata Mondiale della Pace che avrà luogo il 1° gennaio 2015, in continuazione di una tradizione inaugurata dal Beato Papa Paolo Vl nel 1968.
Il Papa Francesco si è ispirato alla lettera che San Paolo ha scritto al suo amico Filemone,chiedendogli di ricevere Onesimo, uno schiavo fuggitivo diventato cristiano attraverso il ministero dell’apostolo. “Non già come schiavo, ma più che schiavo fratello a me carissimo”(Fil 16). Evocando il versetto biblico, il Papa vorrebbe che considerassimo la schiavitù non come un fatto appartenente al passato ma come una piaga sociale molto presente ai nostri giorni. Nel suo messaggio il Papa insiste sul fatto che la nostra filiazione divina rende tutti gli esseri umani fratelli e sorelle con uguale dignità Ora, la schiavitù incute un colpo mortale a questa fraternità universale e, conseguentemente alla pace. Difatti, affinché ci sia la pace, è necessario che l’ essere umano riconosca nell’ altro un fratello che ha uguale dignità. La schiavitù assume, oggi, nel mondo, varie forme, come il traffico degli esseri umani, la tratta dei migranti e della prostituzione, il lavoro forzato, lo sfruttamento dell’uomo per l’uomo, la mentalità schiavista nei confronti delle donne e dei bambini. E queste piaghe fanno l’oggetto di una vergognosa speculazione da parte d’individui e di gruppi che approfittano degli innumerevoli conflitti in corso, della crisi economica e della corruzione. La schiavitù non è soltanto una terribile piaga aperta nella società contemporanea, ma pure una gravissima ferita nella carne del Cristo. E’ impellente, prima di tutto, riconoscere l’ inviolabile dignità di ogni persona umana ad affermare nello stesso tempo con forza la fraternità -che comporta l’esigenza di superare la disuguaglianza secondo cui un uomo può assoggettare un altro uomo– per promuovere un impegno di vicinanza e di gratuità per un cammino di liberazione e d’inclusione di tutti gli esseri umani senza nessuna discriminazione ; ciò che richiede l’impegno del mondo dell’informazione, dell’educazione e della cultura per una società rinnovata e fondata sulla libertà, la giustizia e la pace.
Affinché questo messaggio del Papa sia accolto da tutti gli uomini e donne di buona volontà, da tutti i governi e da tutte le chiese e religioni, preghiamo :
Signore, Dio di pace, tuo figlio Gesù Cristo è venuto per annunciare che siamo tutti figli e figlie di uno stesso Padre, e per questo, fratelli e sorelle gli uni degli altri. La schiavitù di una persona per una altra persona ferisce profondamente questa fraternità universale. Così, noi ti supplichiamo di darci la forza morale per denunciare e sopprimere tutte le forme di schiavitù esistenti tra noi. Di modo che, renderemo operante la verità del Vangelo annunciato da San Paolo “Non esiste schiavo né libero, (…)tutti voi siete una sola persona in Cristo Gesù !”(Gal 3,28). Amen.
Con tutta la mia amicizia,
Fr. Irènèe Rezende Guimaraes
Monaco benedettino dell’Abbaye Notre Dame,Tournay,France
NOVEMBRE 2014 : PER LA PACE DEL POPOLO
UCRAINO
A voi tutti che cercate la pace
Pace !
Vi invito
a pregare per il popolo dell´Ucraina che vive dal 2013 una crisi nei rapporti
con la Russia, conosciuta prima sotto il nome di “Primavera Russa” e con la sua
evoluzione, come la “guerra del Dombass”. Tutto cominció con gli eventi contrari alla posizione del Presidente
dell´Ucraina Viktor Yanukovytch, noto
per la sua opposizione all´integrazione dell´Ucraina alla Comunità Europea. I manifestanti hanno riuscito la nomina di un nuovo presidente ad interim, il 23
febbraio 2014, Signor Oleksandr Toutchynov. Tuttavia il paese è rimasto
fortemente diviso tra l´ovest
europeista, che prese il potere ed il sud-est,
filo-russo. Brigate di
autodifesa, proteste pro Russia hanno luogo nelle regioni di lingua russa del
paese. Con l´adesione della Crimea alla
Russia, il 16 marzo 2014, i manifestanti filo-russi proclamarono la “Republica
Popolare de Donetsk”. Forze militari e volontari russi esplicano un ruolo
importante nell´organizzazione di questa insurrezione e nella presa delle varie
residenze federali. A mó di reazione, il Goverrno ucraino organizzó un´ operazione contro i separatisti filo-russi. Il 17 aprile
2014, a Ginevra, la Russia, l´Ucraina, gli Stati Uniti e l´Unione Europea si mettono d´accordo sul
fatto che le formazioni militari illegali in Ucraina devono essere dissolte, e
che tutti gli occupanti degli edifici amministrativi devono deporre le armi e
lasciarli. L´accordo aggiunge la possibilità d´una amnistia per tutti i
manifestanti anti governativi. Il 17 luglio, l´Ucraina accusa la forza aerea russa di aver abattuto un aereo ucraino
e un Boeing 777 della Compagnia Malaysia Airlines con 298 persone a bordo. I
rappresentanti della Repubblica Popolare di Donetsk, della Repubblica Popolare
di Lougansk e il governo di Kiev firmano il 5 di settembre del 2014, a Minsk,
un protocollo di accordo per un cessare-il-fuoco.
Secondo
l´Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, fra gennaio 2014 e
l´inizio di agosto 2014, circa 168 000 persone si sono rifugiate in Russia e circa 117 000 sono
state trasferite, di cui 102 600 di Lougansk
e Donetsk, e 150200 di Crimea. Secondo l´ONU, il numero di vittime del
conflitto ha quasi raddoppiato in due settimane, passando di 1129 morti
al 26 luglio a 2 086 al 10 agosto. In media, piú di 60 persone sono
state uccise o ferite ogni giorno.
Si
annoverano circa 5 000 feriti, di cui dei soldati ucraini, dei membri dei
gruppi armati e dei civili. Numerosi giornalisti sono stati uccisi durante il conflitto.
Per tutto
il popolo dell´ Ucraina , minacciato per una situazione di tensiones e di
conflitto che non si pacifica, generando tanta sofferenza nella popolazione
civile, preghiamo il Signore :
Signore, Dio di Pace, tuo figlio Gesú-Cristo è
venuto per riunire tutti gli uomini e tutte le donne in un solo gregge. Noi ti
preghiamo per il popolo ucraino, che vive una situazione di guerra civile e di
crollo dell´unità nazionale. Volgi il tuo sguardo di tenerezza e di compassione
su questo popolo : che il dialogo possa sostituire le armi. E cosí, sorpassando
i suoi diverbi, questo paese possa
vivere nella pace e nella prosperità. Amen.
Con tutta
la mia amicizia
Fr. Irénée Rezende Guimarães
Monaco Benedettino dell´Abbaye Notre-Dame, Tournay, France
OTTOBRE 2014 : PER LA PACE PER L´IRAQ
A voi tutti che cercate la pace
Pace !
Ancora una volta, l´Iraq attira l´attenzione dell´opinione puibblica internazionale per la sua instabilità politica. Vi invito a pregare per la pace in questo paese millenario culla della civiltà, che ora vive une situazione drammatica.
La stabilizzazione politica del paese e il rovesciamento del suo dittatore, Saddam Hussein,ha costituito il motivo principale per l´”Operazione di Liberazione dell´Iraq”,l´intervento militare degli Stati Uniti e dei loro alleati, il 20 marzo 2003. Otto anni e nove mesi dopo, il 21 dicembre 2011, gli Stati Uniti hanno lasciato il paese. La guerra ha lasciato circa 250.000 iracheni morti, quasi 5.000 soldati morti e piú diu 36.000 soldati feriti. La mancanza di una potenza militare espressiva, ha lasciò lo spazio per l´azione di gruppi d´insorti sunniti, prevalentemente lo Stato Islamico d´Iraq, che continuano i loro attacchi contro il governo centrale e la popolazione chite. Nel 2012, un “ Esercito Iracheno Libero” fu fondato, sul modello dell´esercito siriano combattendo il regime di Bacher el-Assad, in Siria. Si è già stimato a piú di 15.000 morti le vittime di questa guerra civile e a piú di 250.000 il numero di persone costrette a muoversi, a causa della persecuzione religiosa, in particolare cristiani e Yézidi.
Di fronte alle innumerevoli e terribili violazioni dei diritti dell´uomo si fa appello alle Nazioni Unite per assicurare l´invio immediato di unità militari speciali provenienti dal maggior numero possibile di paesi, unità che avranno le capacità necessarie per fermare la pulizia etnica e settaria attuale, garantire il ritorno sicuro dei rifugiati alle loro case e consegnare i responsabili alla giustizia. Si deve pure agire per porre fine all´approvvigionamento in armi dei responsabili e punire coloro che continuano a rifornirli. Una risposta immediata sarà in grado di scongiurare la crisi umanitaria, e questo prima che prenda delle proporzioni incontrollabili. Ció che richiede anche misure di salvaguardia per i membri delle minoranze perseguitate e, ai sensi del diritto umanitario internazionale, al fine di garantire il loro diritto immediato di asilo. Questo insieme di iniziative permetterà di stabilire immediatamente condizioni per il dialogo e i trattati di pace che includono tutti i componenti della società.
Per una presa di posizione chiara e coraggiosa di tutta la comunità internazionale, preghiamo il Signore.
Signore, nostro Dio, Dio dei vivi e non dei morti, guarda con compassione il paese ove nacque il patriarca Abramo , l´Iraq. Adempi per questo popolo le tue promesse di pace ! Che cessino le violazioni dei diritti dell´uomo ! Che si possa costituire un paese democratico e tolerante, affinchè cristiani, musulmani e credenti di tutte le professioni di fede possano vivere insieme, costruendo une cultura della convivialità e una civilizzazione di cui siano fieri ! Che nessuna religione giustifichi le violenze e che tutte le religioni possano lavorare insieme a favore della dignità umana ! Amen
Con tuitta la mia amicizia
Fr. Irénée Rezende Guimarães
Monaco Benedettino dell´Abbaye Notre- Dame, Tournay, France
Tournay, le 14 août 2014.
SETTEMBRE 2014 :
IL DIRITTO DEI POPOLI ALLA PACE
A voi tutti che cercate la pace
Pace !
Ho il diritto alla pace |
Dal 1981, l´ONU ha dedicato il 21 settembre alla celebrazione della Giornata Internazionale per la Pace, per
rafforzare gli ideali di pace, sia all´interno delle nazioni e dei popoli, come
pure fra i popoli stessi.Il tema scelto per quest´anno est “Il diritto dei
popoli alla pace”, per celebrare il trentesimo anniversario della “Dichiarazione sul Diritto dei Popoli alla
Pace”. Vi esorto a sostenere con la nostra preghiera, questa iniziativa delle
Nazioni Unite.
Questa dichiarazione, approvata l´11 novembre
1984, per la risoluzione 39/11 dell´Assemblea Generale dell´ONU, fondata sui
principi fondamentali del diritto internazionale, esprime il desiderio e la
volontà di tutti i popoli di eliminare la guerra dalla vita dell´umanità et, soprattutto, di evitare una catastrofe
nucleare mondiale. L´assenza di guerra è una condizione di fondamentale
importanza per il benessere e la prosperità materiale, e per il progresso degli
Stati. Nella nostra epoca nucleare ,
l´instaurazione di una pace duratura sulla Terra è una condizione essenziale
per la conservazione della civiltà umana e la sopravvivenza dell´umanità. Per
garantire a tutti i popoli una vita
pacifica, questo importante documento :
-“proclama solennemente che i popoli del nostro Pianeta hanno un diritto
sacro alla pace ;
- dichiara solennemente che preservare il diritto dei popoli alla pace e
promuovere la realizzazion di questo diritto costituiscono un obbligo fondamentale di ogni Stato ;
- sottolinea che per garantire l´esercizio del diritto dei popoli alla
pace, è essenziale che la politica degli Stati tenda verso l´eliminazione delle minacce di guerra, soprattutto di
guerra nucleare, in modo particolare alla rinuncia dell´uso della forza nelle
relazioni internazionali e, alla soluzione pacifica delle controversie
internazionali sulla base della Carta
delle Nazioni Unite ;
- invita tutti gli Stati e tutte le organizzazioni internazionali affinchè
contribuiscano con tutti i mezzi alfine
di garantire l´esercizio del diritto dei
popoli alla pace, adottando misure
adeguate a livello nazionale ed internazionale”.
Perchè questo diritto sia assicurato ed il 21 settembre profondamente
vissuto, preghiamo il Signore ispirati dalle parole del Secretario Generale
dell´ONU, Ban Ki-moon :
Signore Dio, Creatore e
Salvatore, per il Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, hai preparato per tutta
l´umanità un avvenire di pace. In occasione della celebrazione della Giornata
Internaziolnale della Pace, noi ti supplichiamo
: che tutta l´umanità difenda il diritto alla pace e che i combattenti
depongano le loro armi. Guidati dal tuo Spirito, possiamo esprimere la nostra
solidarietà con i civili a cui il terrorismo e la guerra hanno costato la vita,
con le famiglie traumatizzate che non hanno piú ne casa ne avvenire e con i
paesi di cui il livello di sviluppo
indietreggió di vari decenni. Che tutti coloro che amano la pace possano lavorare, con i loro amici, i loro
vicini, il loro governo e le organizzazioni locali, a promuovere l´esercizio
del diritto dei popoli alla pace. Allora, tutti i tuoi figli e figlie faranno quello che è
gradevole ai tuoi occhi e l´opera delle tue mani canterà la tua lode per sempre
! Amen.
Con tutta la mia amicizia
Fratello Irénée Rezende Guimarães
Monaco Benedettino dell´Abbaye Notre- Dame,
Tournay, France
Tournay, le 14 août 2014.
AGOSTO 2014 : LA PACE E LA RIUNIFICAZIONE DELLA PENISOLA COREANA
A voi tutti che cercate la pace
Pace !
Vi invito ad accompagnare con la nostra preghiera il viaggio di Papa
Francesco in Repubblica di Corea, dal 13 al 18 agosto. Il Papa Francesco
continua il suo pellegrinaggio verso le regioni in conflitto per testimoniare
il Vangelo della Pace.
La divisione della penisola coreana avvenne, alla fine della guerra di
Corea, nel 1953, con la creazione della Repubblica Popolare Democratica di
Corea, al nord, e della Repubblica di Corea, al sud. Il 4 luglio 1972, le due
parti hanno dichiarato il loro desiderio d´una riunificazione pacifica, senza
interferenza straniera. Alla fine della guerra fredda, nel 1991, le due Coree
hanno fatto ambedue la loro entrata nelle Nazioni Unite, firmando accordi di
riconciliazione, di non-agressione, di scambi e di cooperazione.
L´interesse dell´unificazione di questa regione tocca pure la coscienza
cristiana. Il Consiglio Mondiale delle Chiese, organismo che riunisce piú di
300 chiese cristiane, ha celebrato, a Busan, Repubblica di Corea, nel 2013 , la
sua decima assemblea generale, avendo come tema “Dio della Vita, conducici
verso la giustizia e la pace !”, ed ha approvato una dichiarazione intitolata :
“La pace e la riunificazione della penisola coreana”. In questo importante
documento, troviamo delle piste d´ azione, come ad esempio :
- incoraggiare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a prendere
delle iniziative in vista dell´edificazione della pace e a togliere le sanzioni
imposte alla Corea del Nord ;
- lanciare una campagna universale in vista di un trattato di pace che
sostituirà l´Accordo di armistizio del 1953, mettendo cosí fine allo stato di
guerra ;
- chiamare tutte le potenze
straniere della regione a mettere fine a tutti gli esercizi militari e a
ridurre le spese militari ;
- prendere cura dell´eliminazione delle armi e
delle centrali nucleari, in vista dell´edificazione di una zona
denuclearizzata, raggiungendo le iniziative che tendono ad una proibizione
mondiale delle armi nucleari ;
- chiamare i due governi a
ristaurare la comunità umana fondata sulla giustizia e la dignità umana,
organizzando un processo durevole di libero scambio di lettere e di visite tra
le famiglie separate;
- collaborare con i due governi per
proporre una cooperazione internazionale con lo scopo di mantenere una zona realmente
demilitarizzata e trasformarla in zona di pace.
Affinchè questi propositi si concretizzino e perchè il viaggio del Papa Francesco
produca i frutti attesi, preghiamo il Signore :
Signore nostro Dio, tu
hai inviato Gesú Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, per distruggere le
barriere di separazione tra i popoli, facendo un solo popolo, quello che ti è
gradevole e che pratica la giustizia e la pace. In occasione della visita del
Papa Francesco alla Repubblica di Corea, ti supplichiamo per la pace e la
riconciliazione in questa penisola : che le due nazioni arrivino ad un´intesa,
che le famiglie separate possano incontrarsi e che le spese con le armi siano
sostituite da azioni che promuovano la dignità umana. Amen.
Con tutta la mia amicizia
Fr. Irénée Rezende Guimarães
Monaco benedettino dell´Abbaye Notre Dame, Tournay,
France
Tournay, le 22 juillet 2014
MAGGIO 2014 : LA PACE PER LA REPUBBLICA CENTRO AFRICANA
A voi tutti che cercate la pace :
Pace!
Vi invito, questo mese, a pregare per la pace in Centro Africa. Dal 2003,
questo paese vive un conflitto tra due fazioni : quella che sostiene l´ex presidente,
François Bozizé, conosciuta con il nome
di anti-balaka, e quella che appoggia l´antico presidente, Michel Djotodia,
chiamato Seleka. Questo conflitto politico e militare diventa pertanto un conflitto intercomunitario, in
seguito alle molteplici estorsioni
contro i civili, mussulmani o cristiani
che fuggono dai villaggi per cercare rifugio nella foresta.La complessa,
nonchè tragica situazione raggiunge una dimensione internazionale. Infatti il 5 dicembre 2013 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite,
mediante la risoluzione 2127, autorizza l’ “estensione della Missione
internazionale di sostegno al Centro Africa sotto condotta africana (MISCA) per
un periodo di 12 mesi”, con l´oggettivo tassativo di porre fine al “fallimento
totale dell´ordine pubblico, l´assenza
dello stato di diritto e le tensioni interconfessionali”.
I vescovi della Repubblica Centro Africana insistono sul fatto che la
risoluzione della crisi non avverrà senza la partecipazione dei loro
concittadini e li invitano ad assumersi la loro parte di responsabilità in questa
crisi che ha gettato il paese nel caos e li ha messi gli uni contro gli altri. Per loro, “i giochi
politici e la protezione degli interessi egoisti e particolari hanno svuotato
la nostra società dei valori umani e del rispetto della persona creata a
somiglianza di Dio (...). Ammazzare diventa un atto banale e anodino”. Piú che
una lotta politica, i vescovi centrafricani affirmano che “la vera battaglia è
quella per lo sviluppo, del rilancio economico e della lotta contro la povertà ,
la miseria e l´impunità”. Concretamente i vescovi indicano alcune direzioni,
come ad esempio : la rifondazione del dispositivo di sicurezza per ristabilire
urgentemente un´armata répubblicana, formata e preparata per garantire la
sicurezza del territorio e di tutti i Centrafricani e Centrafricane, la
riduzione del periodo di transizione per poter accedere rapidamente al voto; la
creazione di una commissione investigativa internazionale indipendente al fine di
far luce sulle violazione dei diritti umani
in Centroafrica ; l´espansione rapida dei caschi blu considerata la complessità
dell´operazione sul territorio ; un disarmo senza alcun compromesso da parte degli
ex seleka, e degli anti-balaka e di
tutte le persone detentrici di armi ; l´organizzazione di un processo di
demobilizzazione, disarmo e rimpatrio dei mercenari tchado-sudanesi e di
reinserimento dei combattenti
centrafricani ; la promozione del dialogo tra i fedeli di diverse religioni che
coabitano in Centrafrica ; la riabilitazione e l´indennizo per le vittime della ribellione ; la lotta contro
il sistema d´esclusione sociale per l´apppartenenza etnica-religiosa e
regionale ;risanare e consolidare le relazioni con i paesi vicini, in
particolare con il Tchad (http: //justice-paix.cerf.fr/IMG/pdf/Reconstruisons_ensemble_notre_pays_dans_la_paix.pdf).
Affinchè la pace avvenga in questo paese, preghiamo
O Dio di Pace, tuo Figlio
Gesú Cristo, mediante la sua morte e la sua Ressurrezione, ha distrutto il muro
di odio tra tutti i popoli. Noi ti preghiamo per le nostre sorelle e fratelli
del Centrafrica : che possano mettere in opera il disarmo delle mani, del cuore
e dello spirito ; che possano recuperare la fiducia, la tolleranza ed il
perdono ; che possano, infine, rinnovare
la loro speranza in Te e nell´uomo.che vivano cosí la cultura della verità,
della giustizia e della pace che Gesú ci ha portato. Amen.
Con tutta la mia amicizia
Fr. Irénée Rezende Guimarães
Monaco benedettino dell´Abbaye Notre- Dame, Tournay,
France
APRILE 2014 : LA PACE E LE FAMIGLIE
A voi tutti
che cercate la pace
Pace !
Il Papa Francesco ha convocato per il prossimo mese di ottobre un´Assemblea
Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, per discutere sul tema : “Le
sfide pastorali della framiglia nel contesto dell´evangelizzazione”. Il 2
febbraio ha scritto una lettera a tutte le famiglie invitandole a partecipare
attivamente alla preparazione di quest´avvenimento, con delle suggestioni e
soprattutto delle preghiere.
É per noi un´opportunità per
riflettere e pregare sul contributo
delle famiglie per la pace sulla terra. Il Papa Giovanni Paolo II ha consacrato
il messaggio della Giornata Mondiale della Pace 1994 su questo tema : “Dalla
famiglia nasce la pace della famiglia umana”.In un attimo, Giovanni Paolo II
riflette sulla famiglia come comunità di vita e di amore : “Le virtú familiali,
edificate sul profondo rispetto della vita e della dignità dell´essere umano, e
traducendosi con la comprensione, la pazienza, gli incoraggiamentri ed il
perdono mutui, danno alla comunità della famiglia la possibilità di vivere l´[
esperienza prima e essenziale della pace” (n°2). Tuttavia constata che sovente
la famiglia è una vittima dell´assenza di pace e che “contrariamente alla sua
vocazione prima di pace, la famiglia si rivela sfortunatamente (purtroppo), in
molti casi, essere un luogo di tensioni e di violenze, oppure la vittima
disarmata (indifesa) dsi numerose forme di violenza che caratterizzano
l´attuale società” (n°3-4). La nostra propria esperienza ci mostra quanti
focolari sono lacerati dalle querelle e dai conflitti, sia tra genitori e
figli, sia tra fratelli, la maggior parte per motivi meschini. Nonostante tutti
questi limiti, possiamo considerare la famiglia come un protagonista della pace
: “Affinchè le condizioni della pace siano durevoli, è necessaria l´esistenza
di istituzioni che esprimino e affermino i valori della pace. L´istituzione che
corrisponde nella maniera la piú
immediata alla natura dell´essere umano è lafamiglia. Solo lei può assicurare
la continuità e l´avvenire della società. La famiglia è dunque chiamata a
diventare protagonista attivo della pace, grazie ai valori che esprime e che
trasmette in seno al focolare e grazie alla partecipazione di ciscuno dei suoi
membri alla vita della società” (n°5). Per giungere a questa missione, bisogna
soprattutto vincere la sfida della povbertà : “l´indigenza è sempre una
minaccia per la stabilità sociale, per lo sviluppo economico e quindi,
finalmente per la pace. La pace resterà in pericolo in quanto le persone e le
famiglie si verranno costrette a luttare per la loro sopravvivenza’ (n° 5).
Finalmente, Giopvanni Paolo II intende la missione della famiglia come un
servizio di, per la pace. Cosí raccomanda e suggerisce a ogni famiglia :
“Ricerca questa pace, prega per questa pace, lavora per questa pace ! (n°6). I
genitori sono chiamati ad essere educatori della pace ; i figli a prepararsi
per l´avvenire, aspirando al bene e coltivando pensieri di poace ; i nonni a
comunicare la loro esperienza e la loro testimonianza per riallacciare il
passato e l´avvenire in un presente di pace. Per coloro che non hanno una
famiglia, la Chiesa è incaricata di compiere questa responsabilità essendo la
grande casa dei figli di Dio (n°6).
Affinchè le famiglie del mondo intero possano vivevere questa vocazione di
artigiani della pace, preghiamo il Signore :
O Dio, Padre di tutta
l´umanità, tu desideri che tutti gli uomini e tutte le donne possano vivere
come fratelli e sorelle sulla terra. Benedici ogni famiglia umana e dà loro la
grazia di vivere in pace e di essere fonte di pace per il mondo. Amen.
Con tutta la mia amicizia,
Dom
Irineu Rezende Guimarães
monaco benedettini de l´Abbaye Notre-Dame, Tournay,France
MARçO 2014 : LA PACE E LA PARTECIPAZIONE DELLA DONNA
A voi tutti che cercate la pace :
Pace !
L´ONU ha proclamato l´8 marzo come “la Giornata Internazionale della Donna”, per sollevare
una particolare attenzione riguardante il ruolo delle donne nella società di oggi.
In questa ricorrenza vi invito a riflettere e a pregare per l´operato e il contributo delle donne per la pace nel mondo. Sono spesso vittime delle guerre e dei
conflitti, ma sono soprattutto edificatrici importanti della pace
Se innumerevoli dibattiti e dialoghi per la pace non raggiungono il loro
fine, è perchè non si riserva uno spazio sufficiente alle donne. Il medico
palestinese Izzeldin Abuelaish, che
perse tre figlie in un bonbardamento a Gaza e che ha fondato “Figlie per la
vita”, afferma : “Dobbiamo accettare l´idea che le donne possano contribuire
notevolmente nei cambiamenti che s´impongono.(...). Quando i valori femminili
saranno meglio considerati a tutti i livelli della società , i valori di queste
ultime cambieranno, e la vita sarà piú facile”.
Per garantire questa partecipazione delle donne nelle negoziazioni di pace,
Il Consiglio di Sicurezza dell´ONU, nella sua 4213sima seduta, il 31
ottobbre del 2000, ha approvato la
Risoluzione 1325. Questo documento propone che l´ONU e i suoi Stati-Membri
possano avviare delle iniziative per dare alle donne uno spazio importante
nella prervenzione dei conflitti, le negoziazioni di pace, come pure la
ricostruzione delle società lacerate dalle guerre. Trè parole possono
riassumere questa risoluzione : prevenzione, protezione e partecipazione.
La Risoluzione insiste perchè le nazioni facciano degli sforzi affinchè le
donne siano meglio rappresentate a tutti i livelli delle prese di decisioni
–nazionale, regionale o internazionale- per la prevenzione, la gestione e o
regolamento delle contese. Che siano maggiormente presenti in qualità di osservatore militare, di membro
della polizia civile, di specialista dei diritti umani e di membri di
operazioni umanitarie. Il documento propone pure un´attitudine paritaria tra i
sessi all´atto della negoziazione e della realizzazione di accordi di pace.
Esige ugualmente che tutte le parti di
un conflitto armato rispettino pienamente le norme del diritto internazionale
riguardo alle donne e alle minori, proteggendole contro ogni atto di violenza,
in modo particolare lo stupro e altre forme di abuso sessuale. Questo documento
include la prospettiva di genero nel processo di pace : ripensare la relazione uomo e donna in una
prospettiva di partenariato per la pace, ció esige una reinterpretazione dell´identità maschile, meno violenta e piú
riconciliante.
Affinchè queste risoluzioni siano messe in pratica da tutti i paesi del
mondo, preghiamo il Signore.
O Dio di pace, tu hai
creato l´uomo e la donna a tua immagine e semeglianza, affinchè siano uno.
Benedici tutte le iniziative di collaborazione tra uomini e donne per la pace
del mondo. Ispira tutte le donne che si consacrano alla riconciliazione e alla
risoluzione dei conflitti Illumina tutti i
responsabili delle nazioni perchè possano dare alle donne piú spazio nelle negoziazioni e i processi di pace. E, tutta
la terra riconciliata, come una grande famiglia, benedirà il tuo nome per
sempre. Amen
Con tutta la mia amicizia,
Fr. Irénée Rezende
Guimarães
Monaco
benedettino dell´Abbaye Notre -Dame,Tournay, France
Tournay,il 25 febbraio 2014
FEBBRAIO 2014 : PACE E MIGRANTI
FEBBRAIO 2014 : PACE E MIGRANTI
A voi tutti che cercate la pace :
Pace !
Il 19 gennaio 2014, è stata celebrata la centesima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, nell´intento di sensibilizzare e spronare la coscienza Cristiana e umanitaria ad un´attitudine nei confronti di questi uomini e donne costretti a lasciare le loro terre, alla ricerca di uma vita piú dignitosa. E, nonostante tutta questa mobilizzazione , il dramma di questa gente non sembra volgere al termine.
Il maggior símbolo di questa tragedia è uma piccola isola italiana –l´isola di Lampedusa- com uma superfície di 20,2 km² e circa cinquemila abitanti. A mezza strada tra l´Europa e l`Africa, l´isola è diventata una porta d´entrata per tutti coloro che desiderano raggiungere l´Europa di maneira irrégolare. Decine di migliaia di senza documenti vi sono arrivati mediante barconi, qualificati di “barconi della speranza”, pagando molto caro. Senza sicurezza, i migranti sono ammucchiati come sardine in una scatola. Si presume, che piú di 20 mila persone abbiano perso la propria vita facendo la traversata. Il caso piú recente è quello del 3 ottobbre 2013, quando un barcone trasportando 500 migranti, prese fuoco e si sfasció, lasciando 350 morti.
La questione non è semplice : bisogna accogliere in Europa tutti questi migranti? Si devono espellere ? Dobbiamo lasciarli perire ? Nel 2007, due capitani di imbarcazioni di pesca italiani, sonop stati indagati e perseguiti legalmente per aver voluto soccorrere due “gommoni della speranza”, accusati di collaborare all´entrata illegale di migranti sul territorio. L´8 luglio 2013, Papa Francesco, si è recato personalmente su questa isola per manifestare la sua solidarietà a tutte le vittime, come pure alla comunità di Lampedusa che manifesta con assiduità la sua carità verso i piú sprovveduti. In quell´occasione ci ha fatto presente la nostra responsaboilità umanitaria in questa situazione. “Molti di noi, io compreso, siamo disorientati, non siamo piú attenti al mondo in cui viviamo, noi non curiamo, noi non prendiamo cura di quello che Dio ha creato per tutti e non siamo piú capaci di prendere cura gli uni degli altri. E quando questo disorientamento assume le dimensioni del mondo, si arriva a tragedie come quella a cui abbiamo assistito”. Nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, pubblicato il 5 agosto 2013, ci ha invitato al “ passaggio d´un atteggiamento di difesa e di paura, d´indifferenza ou di marginalizzazione – che, finalmente, corrisponde alla cultura del “rifiuto” – a un atteggiamento che abbia come base la “cultura dell´incontro”, sola capace di costruire un mondo piú giusto e piú fraterno, un mondo migliore”.
La pace mondiale dipenderà in grande parte dalla soluzione e dalla risposta che daremo nei confronti dei migranti e dei rifugiati. O la pace avverrà per tutti, o la pace non avverrà per nessuno : bisogna stabilire un ordine cosmopolita in cui il mondo si trasformi nella casa di tutti e che tutti siano ben accolti ovunque.
Con le parole del Papa Francesco a Lampedusa, assumiamo la nostra parte di responsabilità in questa questione vicenda :
Signore, ti domandiamo perdono per l´indifferenza verso molti nostri fratelli e sorelle ; Padre, ti domandiamo perdono per quello che che si è abituato e si è chiuso nel suo benessere che porta all´anestesia del cuore, ti domandiamo perdono per quelli che mediante le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a tali drammi. Perdono, Signore ! Signore, fa che ascoltiamo anche (pure oggi) le tue interrogazioni :“Adamo dove sei ?” “Dov´è il sangue di tuo fratello?”. Amen.
Con tutta la mia amicizia
fr. Irénée Rezende Guimarães
monaco benedettino dell´Abbaye Notre-Dame, Tournay, France
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